Le linee ferroviarie

LA FERROVIA CAMPOBASSO - BOSCO REDOLE - CARPINONE - ISERNIA - VENAFRO - VAIRANO CAIANELLO e diramazione per ROCCA D'EVANDRO

di Rosario Serafino 

Progettata come parte di un collegamento diretto fra Roma e la Puglia, questa ferrovia ha in realtà consentito il solo collegamento, nemmeno tanto diretto, fra Roma ed il Molise. Interessi locali, infatti, ne hanno allungato il percorso mentre la mancanza di fondi ne hanno limitato lo sviluppo a Campobasso, senza proseguire verso Lucera e Foggia come previsto in origine. Grazie all'apertura della recente variante fra Venafro e Rocca d'Evandro, i collegamenti con Roma sono effettivamente migliorati, ma molto si potrebbe ancora fare. 

In nome della velocizzazione molte stazioni e fermate sono state soppresse negli ultimi anni, mentre è ancora fermo il progetto di elettrificazione totale e di eliminazione di alcune tortuosità del percorso.

Ripercorriamo in questo articolo la lunga storia di questo collegamento fino alle ultime vicende.

Indice

  1. STORIA DELLA LINEA

  2. IL PERCORSO DELLA LINEA

  3. LA SITUAZIONE ATTUALE ED IL FUTURO DELLA LINEA

  4. DATI TECNICI 

  5. IMMAGINI DELLA FERROVIA

  6. RINGRAZIAMENTI E FONTI

  7. STESURA E AGGIORNAMENTI

1. STORIA DELLA LINEA

Uno dei primi documenti ufficiali in cui si parlava di ferrovie nel Molise è il resoconto di una riunione del Consiglio Provinciale di Campobasso risalente al 2 maggio 1845 e nel quale si discuteva della necessità di collegare la capitale Roma ai principali centri della regione e, successivamente, alla Puglia creando in tal modo una direttrice Roma - Bari attraverso Campobasso. Nella realtà questa necessità si scontrò con gli interessi campanilistici dei diversi centri della regione, ciascuno dei quali accampava diritti sulla necessità che il treno transitasse nel proprio territorio. Alla fine si giunse a due progetti, uno in partenza da Vairano e l'altro in partenza da Sulmona: entrambi confluivano poi su Isernia, Campobasso, Lucera e Foggia. Come si vede, in tal modo, non si realizzava un percorso diretto Roma - Bari, ma un tracciato alquanto tortuoso dovuto in parte alla natura montana della regione, in parte al fatto che la linea doveva necessariamente passare per Campobasso, allora capoluogo unico della regione.

Le discussioni andarono avanti ancora per alcuni anni, anche perché nel frattempo erano stati avanzati nuovi progetti per collegare Campobasso a Termoli ed a Napoli attraverso Benevento. Ma per giungere a progetti esecutivi si dovette attendere ancora diversi decenni sempre a causa delle pretese campanilistiche che ciascuna comunità territoriale, per bocca del proprio deputato di turno, avanzava di volta in volta. Fu così che alla fine si diede inizio alla costruzione della ferrovia Termoli - Campobasso - Benevento attraverso Bosco Redole, mentre soltanto agli inizi del 1880 venne decisa la costruzione della linea Vairano - Venafro - Isernia - Carpinone - Boiano - Campobasso - Lucera che avrebbe così consentito l'attraversamento del Molise da parte di una ferrovia ed il collegamento in maniera più diretta tra Roma e la Puglia. I lavori iniziarono poco dopo e la linea venne inaugurata a piccoli tratti a causa delle molteplici difficoltà che si incontravano con la natura del territorio.

Il 20 maggio 1886 venne inaugurato il primo tratto fra Vairano - Cajanello e Venafro di km. 20+230 e con fermate a Presenzano, Sesto Campano e Capriati al Volturno. Il 2 settembre del medesimo anno la linea venne allungata fino a Rocca Ravindola per ulteriori km. 7+490. Dovettero poi passare quasi 8 anni per vedere la ferrovia giungere ad Isernia il 21 marzo 1894 con un percorso di altri km. 17+528. Il 1° agosto dello stesso anno venne inaugurato il tratto di km. 11+462 fra Boiano ed il Bivio Bosco Redole dove la linea si univa alla ferrovia proveniente da Benevento e diretta a Campobasso già terminata a metà del 1883.

Nel frattempo venne deliberata anche la costruzione della ferrovia Sulmona - Carpinone - Isernia che raggiunse quest'ultima località il 18 settembre 1897 alle porte della quale venne realizzata l'opera forse più ardita dell'intera linea: il viadotto Santo Spirito, costituito da 44 arcate da 10 metri di luce l'una, tranne la travata centrale di 60 metri di apertura.

A questo punto restava da congiungere Boiano con la linea Sulmona - Isernia alla stazione di Carpinone, forse la tratta più difficile. L'opera venne realizzata in due riprese: l'8 settembre 1898 venne inaugurato il tratto Boiano - Cantalupo del Sannio di km. 8+350, mentre il 14 giugno 1900 venne realizzato l'ultimo tratto fra Cantalupo del Sannio e Carpinone di km 9+100. Restava da realizzare il collegamento fra Campobasso e Lucera, ma su questa linea giunse la sospensiva dello Stato che significò l'addio definitivo a questo progetto.

La linea da Campobasso a Vairano originariamente contava le seguenti stazioni e fermate: Baranello, Vinchiaturo, Guardiaregia, Campochiaro, San Polo Matese, Boiano, San Massimo, Cantalupo nel Sannio - Macchiagodena, Sant'Angelo in Grotte (poi diventata Santa Maria del Molise), Carpinone, Pettoranello d'Isernia, Pesche, Isernia, Sant'Agapito - Longano, Monteroduni - Macchia, Rocca Ravindola, Pozzilli, Venafro, Capriati al Volturno, Sesto Campano, Presenzano.

La ferrovia inizialmente aveva in orario diversi convogli nel corso della giornata: di questi, due treni collegavano Campobasso direttamente a Roma. Ma i tempi di percorrenza erano comunque lunghi. La situazione migliorò con la metà degli anni '30 quando i collegamenti più veloci vennero affidati alle littorine ALn56 e ALn556, mezzi a trazione diesel. Nessun progetto venne invece presentato riguardo all'elettrificazione delle linee. Negli anni trenta risultavano anche altre due fermate a Macchia d'Isernia e a Monteroduni - Sant'Eusanio.

L'orario della linea nel 1938 suddiviso nella tratta fra Campobasso ed Isernia (sopra) e  nella tratta fra Sulmona, Isernia e Vairano (sotto)

La seconda guerra mondiale portò notevoli danni alla linea: i bombardamenti colpirono pesantemente Isernia ed il tratto fino a Rocca Ravindola. Il resto dei danneggiamenti lo procurarono le truppe tedesche in ritirata che asportarono i binari per circa 21 km fra Isernia e Vairano e distrussero le quattro gallerie esistenti in quel tratto, tutti i fabbricati di stazione, 29 delle 41 case cantoniere e 14 garitte di guardia. Più fortunato fu invece il tratto fra Isernia e Campobasso che non aveva importanza strategica e quindi ebbe lievissimi danni.

La ricostruzione del tratto Isernia - Vairano iniziò al termine del conflitto nel febbraio 1948 e durò diversi anni a causa del rifacimento di importanti opere come il Viadotto Santo Spirito alle porte di Isernia. Dopo una pausa fra il giugno 1950 ed il novembre 1951, i lavori vennero terminati il 31 gennaio 1953. Il 22 febbraio il primo convoglio inaugurale percorse la tratta con un convoglio che giunse ad Isernia alle 13, fermando in tutte le stazioni (cliccare qui per un filmato dell'epoca realizzato dall'Istituto Luce). Con il  dopoguerra il bivio Bosco Redole venne aperto al traffico viaggiatori sebbene solo alcuni contadini della zona si servivano dell'impianto oltre a rarissimi viaggiatori che la utilizzavano per passare dalla linea di Venafro a quella di Benevento e viceversa; un'altra fermata venne realizzata all'altezza del casello sulla strada provinciale per Santa Maria Oliveto, tra Rocca Ravindola e Pozzilli.

Per agevolare l'utilizzo della ferrovia alle popolazioni molisane che versavano in uno stato di indigenza, per alcuni anni le ferrovie istituirono biglietti speciali a tariffa ridotta da Campobasso e Isernia per raggiungere Roma e Napoli (rispettivamente 950 e 650 lire, con uno sconto di oltre il 50%). Purtroppo i mezzi rotabili continuavano ad essere quelli anteguerra che spesso risultavano inadeguati sia in termini di tempi di percorrenza che in termini di capienza. Restava, ad esempio, il problema dei collegamenti diretti con Roma che erano solo due al giorno (uno al mattino ed uno alla sera).

L'orario della linea nel 1955

Solo negli anni sessanta, con l'avvento delle ALn663 e 668, i collegamenti con Roma passarono a tre con l'istituzione di una nuova corsa nel primo pomeriggio. Altro problema era quello dell'elettrificazione della linea che avrebbe consentito una maggiore velocità commerciale dei convogli, situazione rimasta irrisolta.

Nel 1958 vennero soppresse le fermate di Monteroduni - Macchia e Pozzilli, dato la scarso traffico viaggiatori e la vicinanza con altre fermate. Alla fine degli anni '50 la fermata di Sant'Angelo in Grotte cambiò denominazione in Santa Maria del Molise.

Molto sentito era anche il problema di avvicinare il Molise a Roma: infatti i convogli erano costretti da Venafro a compiere una grossa curva per scendere fino a Vairano, invertire la marcia e proseguire verso Cassino e Roma. A tal fine, alla fine degli anni '60, le FS approvarono la progettazione di un tracciato da Venafro a Cassino che consentisse in tal modo di abbreviare i tempi di percorrenza. Il progetto venne messo su carta nel 1973 e venne scelto il tracciato fra Venafro e Rocca d'Evandro. Ma per la sua realizzazione bisognò aspettare diversi anni: nel 1980 i lavori vennero appaltati, ma solo nel 1988 vennero iniziati. Diversi problemi sorsero nella realizzazione della lunga galleria centrale, a causa della natura geologica del terreno. Nel 1991 i lavori vennero sospesi causa mancanza di fondi e soltanto nel 1996, dopo l'energico intervento di diversi politici locali, i lavori vennero ripresi. Finalmente agli inizi del 2001 i lavori vennero conclusi. L'inaugurazione ufficiale della linea avvenne il 4 aprile 2001 con un convoglio di ALn663 che percorse la tratta da Venafro alla fermata di San Pietro Infine: non fu possibile, infatti, raggiungere Rocca d'Evandro perché non venne per tempo realizzato il binario d'innesto in questa stazione. Fu questa l'unica occasione in cui venne utilizzata la fermata di San Pietro Infine, successivamente mai aperta al servizio ferroviario. La reale apertura della linea avvenne il 9 giugno 2001 consentendo di accorciare la percorrenza del tracciato Roma - Campobasso di circa 28 km e 40 minuti. La linea, all'occorrenza, consente anche di evitare la salita sul tratto tra Mignano Montelungo e Tora - Presenzano della linea Napoli - Cassino, costituendone un'alternativa attraverso l'instradamento da Vairano a Rocca d'Evandro via Capriati e variante senza passare per Venafro grazie ad un binario di raccordo appositamente costruito. Al momento (novembre 2015) sono soprattutto treni merci nel periodo notturno a percorrere la linea in direzione da Rocca d'Evandro verso Vairano.

L'orario della linea nel 1967

Nel corso degli ultimi anni, la linea ha subito anche diversi interventi di impresenziamento degli impianti nonché di chiusura di stazioni e fermate. Già nel 1969 risultavano soppresse le fermate di Macchia d'Isernia e Presenzano, mentre gli impianti di San Polo Matese, San Massimo, Pettoranello d'Isernia, Pesche, Monteroduni - Sant'Eusanio e Santa Maria Oliveto vennero declassate a fermate.

Nel maggio 1986, in occasione del centenario della tratta Vairano - Rocca Ravindola, venne effettuato un treno a vapore con carrozze d'epoca trainato dalla 740.135 (oggi monumentata a Roma San Lorenzo): molti furono i festeggiamenti lungo la tratta con notevole partecipazione di pubblico.

Nel 1987 si tentò il ripristino delle fermate di Macchia d'Isernia e Presenzano con tre corse giornaliere che fermavano in tali impianti, ma l'esperimento durò poco visto lo scarso traffico viaggiatori presente e a fine anno vennero nuovamente soppresse. Sempre a fine 1987 vennero  soppresse le fermate di Campochiaro, San Polo Matese, San Massimo, Santa Maria del Molise e Pesche: quest'ultima venne ripristinata dopo due anni per essere poi definitivamente soppressa nel 1996. Agli inizi degli anni '90 si provvide a diversi lavori di regolarizzazione della linea con l'eliminazione del binario d'incrocio in diversi impianti. In tal modo vennero rese impresenziate tutte le stazioni intermedie superstiti ad eccezione di Bosco Redole (che conservava la funzione di bivio), Carpinone, Isernia e Venafro. Dal 1996 nessun convoglio di questa linea effettuò più servizio viaggiatori a Bosco Redole, che continuò invece ad essere sede di fermata per uno o due convogli della linea per Benevento fino al 2003, nonché ad essere presenziata e a funzionare come bivio. Nel 1999 venne soppressa la fermata di Pettoranello.

Tra il 2000 ed il 2001 vennero realizzati importanti lavori per la regolarizzazione del bivio Bosco Redole, fino ad allora costituito da un semplice scambio senza binari di precedenza: a seguito dei lavori venne creato un binario di precedenza e migliorato l'impianto e i binari così anche da rendere più veloce il transito dei convogli. Nel 2004 venne soppressa la fermata di Santa Maria Oliveto. Nel corso dello stesso anno vennero realizzati alcuni lavori di ripristino della fermata di Presenzano con rifacimento del marciapiede e del fabbricato di stazione: al bivio sulla statale venne persino posto da parte del comune il cartello che segnalava la "stazione". Peccato che la fermata nel frattempo non sia stata rimessa in funzione e nel 2006, nel mentre il cartello segnalatore è stato asportato e la stradina di accesso sommersa dai rovi, il fabbricato di stazione è stato vandalizzato: insomma denaro speso inutilmente. Nel 2005 vennero soppresse le fermate di Monteroduni - Sant'Eusanio e Capriati al Volturno. In quest'ultima fermata si realizzò la strana situazione che dal 2002 fermava un solo convoglio nei soli giorni festivi in prima serata per Napoli. Nel 2008 sono state soppresse anche le fermata di Guardiaregia e Cantalupo nel Sannio - Macchiagodena.

Incompleto è infine lo stato dell'elettrificazione della linea: nel novembre 2003 venne messa in funzione l'elettrificazione sul tratto Vairano - Rocca Ravindola che si collegava alla elettrificazione della variante Rocca d'Evandro - Venafro. Il tutto venne realizzato per servire uno dei due raccordi industriali realizzati lungo la linea: quello di Pozzilli - Rocca Ravindola. L'altro centro intermodale è sorto fra le ex fermate di San Polo Matese e Campochiaro, ma al momento non risulta ancora utilizzato, non essendo collegato alla linea.

Nel 2011 venne soppressa la fermata di Sant'Agapito - Longano. Da dicembre 2011 la Dirigenza Centrale Operativa della tratta fra Campobasso e Venafro è stata spostata nella sede di Bari Lamasinata. A gennaio 2012 è entrata in funzione la nuova sistemazione del piano binari di Bosco Redole: fino ad allora il bivio fra la linea per Isernia e quella per Benevento era situato dopo l'impianto d'incrocio costringendo i convogli a rallentare notevolmente; con la nuova disposizione dei binari, il bivio fra le due linee è stato inglobato sui binari di incrocio dell'impianto, consentendo così ai convogli (ed in particolare a quelli della direttrice Isernia - Campobasso che vengono a trovarsi sul binario di corretto tracciato) di percorrere l'impianto a velocità molto più alte. Nello stesso periodo l'impianto, fino ad allora presenziato da dirigente movimento, venne ad essere gestito in telecomando dal DCO.

Allo stato attuale sono previste diverse corse giornaliere su tutta la linea e gli impianti aperti al servizio ferroviario sono rimasti i seguenti: Baranello, Vinchiaturo, Boiano, Carpinone, Isernia, Rocca Ravindola, Venafro e Sesto Campano. Gli autoservizi integrativi effettuano anche fermata in corrispondenza dei bivi per le stazioni di Cantalupo del Sannio - Macchiagodena, Sant'Agapito - Longano, Monteroduni - Sant'Eusanio, Santa Maria Oliveto. La linea è esercitata con Dirigente Centrale Operativo (DCO) con sede a Bari Lamasinata per il tratto Campobasso - Venafro; con Dirigente Centrale per il tratto Rocca d'Evandro - Venafro - Vairano Caianello con sede a Roma. 

Coppia di ALn663 in transito sulla linea nei pressi di Presenzano

2. IL FUTURO DELLA LINEA

Questa linea risulta avere già un buon sviluppo, ma per migliorarne la percorribilità sarebbero necessari interventi strutturali. Anzitutto completare l'elettrificazione che attualmente è limitata al tronco Vairano - Roccaravindola oltre alla diramazione per Rocca d'Evandro. Sarebbe oltretutto possibile migliorare i tempi di percorrenza con alcuni interventi di regolarizzazione del percorso, alquanto tortuoso in alcuni tratti. Un ulteriore intervento migliorativo riguarda l'integrazione con gli altri vettori di trasporto, non sempre puntuale.
Infine non sarebbe male ripensare a riprendere l'antico progetto di prolungare la ferrovia da Campobasso a Lucera per consentire un collegamento fra Lazio, Molise e Puglia.

Minuetto diesel in sosta nella stazione di Venafro

3. DATI TECNICI
Situazione della linea linea in uso Stazioni e fermate 
  • Campobasso
  • Baranello
  • Vinchiaturo 
  • Bosco Redole (soppressa)
  • Guardiaregia (soppressa)
  • Campochiaro (soppressa)
  • San Polo Matese (soppressa)
  • Boiano
  • San Massimo (soppressa)
  • Cantalupo del Sannio - Macchiagodena (soppressa)
  • Santa Maria del Molise (soppressa)
  • Carpinone 
  • Pettoranello (soppressa)
  • Pesche (soppressa)
  • Isernia
  • Sant'Agapito - Longano (soppressa)
  • Macchia d'Isernia (soppressa)
  • Monteroduni - Macchia (soppressa)
  • Monteroduni - Sant'Eusanio (soppressa)
  • Rocca Ravindola  
  • Santa Maria Oliveto (soppressa)
  • Pozzilli (soppressa)
  • Venafro
  • Sesto Campano
  • Presenzano (soppressa)
  • Vairano - Caianello
Diramazione per Rocca d'Evandro:
  • San Pietro Infine (mai aperta)
  • Rocca d'Evandro
Lunghezza 102+986 km
Numero binari 1
Trazione diesel (originariamente vapore); elettrica da Rocca Ravindola a Vairano Caianello e a Rocca d'Evandro
Scartamento ordinario
Esercizio Dirigente Centrale Operativo (DCO) con sede a Bari Lamasinata per il tratto Campobasso - Venafro

Dirigente Centrale con sede a Roma per il tratto Rocca d'Evandro Venafro - Vairano Caianello 

Altitudine massima 709 metri s.l.m. (Baranello)
Altitudine minima 143 metri s.l.m. (Presenzano) - 102 metri s.l.m. (Rocca d'Evandro)
Pendenza massima 26 per mille
Fermate intermedie 24 (8 in uso) sulla tratta Campobasso - Vairano; 1 mai aperta sulla diramazione Venafro - Rocca d'Evandro
Raccordi in linea 1 in uso a Rocca Ravindola ed 1 mai aperto a Campochiaro
Province attraversate Caserta (Campania), Isernia e Campobasso (Molise)
Interconnesioni
  • a Campobasso: per Termoli

  • a Bosco Redole: per Campobasso (linea sospesa)
  • a Carpinone: per Sulmona (linea sospesa)
  • a Venafro: per Rocca d'Evandro
  • a Vairano: per Cassino - Roma e per Caserta

Una ALn 663 isolata in sosta nella stazione di Roccaravindola

4. IMMAGINI DELLA FERROVIA

Di seguito vengono riportate le schede di ciascun sito rilevante della ferrovia con notizie e documentazioni, nonché immagini d'epoca e attuali.

Stazione di Campobasso In uso 
Stazione di Baranello In uso 
Stazione di Vinchiaturo In uso 
Stazione di Bosco Redole Soppressa dal 2003
Stazione di Guardiaregia Soppressa dal 2008
Fermata di Campochiaro Soppressa dal 1987
Raccordo industriale di Campochiaro Mai aperto
Fermata di San Polo Matese Soppressa dal 1987
Stazione di Boiano In uso 
Fermata di San Massimo Soppressa dal 1987
Stazione di Cantalupo del Sannio - Macchiagodena Soppressa dal 2008 (fermata solo dei bus sostituitivi)
Fermata di Santa Maria del Molise Soppressa dal 1987
Stazione di Carpinone In uso
Fermata di Pettoranello Soppressa dal 1999
Fermata di Pesche Soppressa dal 1987 al 1989 e dal 1996
Stazione di Isernia In uso
Stazione di Sant'Agapito - Longano Soppressa dal 2011 (fermata solo dei bus sostituitivi)
Fermata di Macchia d'Isernia Soppressa dal 1969 (ripristinata per pochi mesi nel 1987)
Fermata di Monteroduni - Macchia Soppressa dal 1958
Fermata di Monteroduni - Sant'Eusanio Soppressa dal 2005 (fermata solo dei bus sostituitivi)
Stazione di Rocca Ravindola In uso
Raccordo industriale di Rocca Ravindola In uso
Fermata di Santa Maria Oliveto Soppressa dal 2004 (fermata solo dei bus sostituitivi)
Fermata di Pozzilli Soppressa dal 1958
Stazione di Venafro In uso
Stazione di Capriati al Volturno Soppressa dal 2005
Fermata di Sesto Campano In uso
Fermata di Presenzano Soppressa dal 1969 (ripristinata per pochi mesi nel 1987)
Stazione di Vairano - Caianello In uso
Diramazione Venafro - Rocca d'Evandro
Fermata di San Pietro Infine Mai aperta
Stazione di Rocca d'Evandro - San Vittore In uso

Minuetto diesel in transito nella stazione soppressa di Cantalupo del Sannio - Macchiagodena

5. RINGRAZIAMENTI E FONTI

Per la stesura del presente articolo, si ringrazia:
  • Eugenio Del Riccio
  • Pier Angelo Marchese 
  • Alcune notizie sono tratte dal volume "Le ferrovie del Molise" di Gianni Trivellini.
Nota: abbiamo controllato scrupolosamente il testo e le foto, ma se dovessero risultare inesattezze o fonti errate, preghiamo i nostri lettori di comunicarcelo a info@lestradeferrate.it

6. STESURA E AGGIORNAMENTI

Articolo pubblicato il 12 aprile 2005

Aggiornato l'8 gennaio 2011

Articolo rifatto completamente e pubblicato il 26 dicembre 2015

 

Per informazioni e contatti: info@lestradeferrate.it