LA FERROVIA AVELLINO - LIONI - ROCCHETTA SANT'ANTONIO LACEDONIA

Il raccordo ferroviario della Prometal nell'area industriale di San Mango (AV)

La ferrovia Avellino - Rocchetta ha attraversato dall'inizio della sua storia territori aventi vocazione quasi esclusivamente agricola. Per questo fino agli anni settanta, nonostante la lunghezza della tratta, non vi erano raccordi ferroviari di tipo industriale. Nel 1971 venne realizzato un breve raccordo per la cava della Italsil a Pisciolo, mentre nel dopoterremoto venne costruito un raccordo per alcuni opifici della zona industriale di San Mango. 

Il raccordo Prometal a San Mango

Dopo il terremoto del 1980 furono diverse le aree industriali che vennero create per consentire una ripresa lavorativa nei territori martoriati dal sisma, grazie anche a notevoli finanziamenti pubblici. Una serie di industrie sorsero così lungo il percorso della ferrovia come ad esempio a Calitri, a Morra De Sanctis, a Lioni, a San Mango. Ma solo in un caso la ferrovia venne raccordata ad un opificio: avvenne a San Mango dove venne realizzato un raccordo ferroviario a servizio dell'azienda Prometal che si occupava di decapaggio di coils di acciaio. Il raccordo aveva inizio in piena linea, appena oltre il ponte a travata metallica ubicato dopo la stazione di Taurasi: da qui si distaccavano due lunghi binari di sosta paralleli alla linea, mentre un terzo binario entrava all'interno dell'azienda. Il raccordo all'epoca ebbe un costo di oltre 4 miliardi delle vecchie lire, anch'essi provenienti da finanziamenti pubblici. Peccato che le condizioni della linea consentissero l'inoltro di tradotte merci di lunghezza e di peso limitati (carico assiale massimo di 16 tonnellate), viste le condizioni dell'armamento e delle infrastrutture. Questo fatto, inizialmente, comportò che i coils di acciaio venivano trasportati via ferrovia da Taranto fino ad Avellino: da qui poi venivano inoltrati alla Prometal tramite camion. Successivamente si iniziò ad effettuare una selezione dei coils in fase di carico (che avveniva a Taranto) così da evitare coils troppo pesanti. I coils venivano poi trasportati via ferrovia alla stazione di Avellino e qui poi si procedeva alla composizione di tradotte merci che rispettassero le limitazione imposte dalla linea: da Avellino fino alla stazione di Salza Irpina si rendeva anche necessaria la doppia trazione per consentire di superare la forte pendenza. Per un periodo, non essendo ancora pronto il raccordo, le tradotte erano limitate alla stazione di Taurasi dove si procedeva allo scarico dei coils ed al loro trasbordo su camion per l'inoltro alla Prometal. Una volta aperto il raccordo, le tradotte, seppure limitate nel peso e nella lunghezza, vennero finalmente inoltrate direttamente alla Prometal. Il raccordo ferroviario funzionò all'incirca fino alla metà degli anni novanta. Una relazione della Corte dei Conti realizzata nell'anno 2001 sullo stato delle opere realizzate con la i fondi della Legge 219/81 nelle provincie di Avellino, Salerno e Potenza (scaricabile cliccando qui) riporta che al 13/4/2000 "Lo svincolo ferroviario, costato Lire 4.019.925.645, è stato realizzato mediante la costruzione di una galleria al di sopra della quale passa il binario che costeggia e si unisce alla linea ferroviaria che collega il Comune di Taurasi a quello di S. Mango oggi gestita esclusivamente come servizio passeggeri. Lo svincolo, caratterizzato da un binario morto, è al servizio esclusivo della Prometal Italia e non è utilizzato". Appare altresì strano, come si legge nella stessa relazione succitata, che la Prometal ed altre quattro delle 11 aziende insediate nella zona industriale in questione e destinatarie dei fondi del governo avevano lo stesso legale rappresentante. Fatto sta che la Prometal non ebbe vita lunga, finendo per chiudere definitivamente nel 2003. Il raccordo ferroviario ormai inutilizzato, finì per essere abbandonato. 

Le immagini

Il cancello di accesso del raccordo proveniente dall'adiacente linea ferroviaria

Dopo il cancello di accesso, il raccordo si divideva in due lunghi binari di sosta che proseguivano paralleli alla linea (i due binari verso sinistra mentre in fondo nella vegetazione si intravede la linea ferroviaria) e un binario che entrava nella Prometal (verso destra)

Particolare dei due lunghi binari di sosta paralleli alla ferrovia

L'area industriale di San Mango: in primo piano la Prometal che è l'azienda raccordata alla ferrovia

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