Le linee ferroviarie

LA FERROVIA DEL GARGANO da San Severo a Peschici

di Stefano Armanni

La ferrovia Garganica attualmente corre dalla stazione RFI di S.Severo alla stazione di Peschici Calenelle, terminale sperduto nelle campagne di Peschici: è anche questo uno dei motivi per il quale questa bellissima linea che attraversa emozionanti paesaggi non è utilizzata molto né dagli abitanti, che più volte ne hanno prospettato la soppressione, né dai turisti, spesso disinformati.

Indice

LA STORIA

Guardando la penisola garganica sull’atlante, si capisce benissimo come mai questa parte di Puglia è stata fino agli anni ’50 isolata dal resto dell’Italia: la posizione geografica la tagliava fuori da ogni possibile collegamento di passaggio. Per risolvere tale isolamento, già dalla costruzione della linea Adriatica gli abitanti richiesero una linea che toccasse anche i loro paesi, ma questa richiesta non fu recepita dall’allora Rete Adriatica, né poi dalle neonate FS. Bisognerà aspettare il 1925 per vedere il progetto del Sindacato per le Strade Ferrate Garganiche per una linea a scartamento ridotto (950 mm) e trazione a vapore, come era uso fare a quei tempi per ferrovie che non attraversavano importanti centri, come avvenne anche per la rete a scartamento ridotto siciliana. Fortunatamente nel 1926 la FTM presentò un progetto per una linea a scartamento ordinario e, di notevole rilevanza, a trazione elettrica a 3000 V CC: i lavori iniziarono nel 1930 e si conclusero, con una celerità indescrivibile, nell’ottobre del 1931, quando venne inaugurata la trazione a vapore (la TE non era ancora stata collaudata).
La funzione principale della linea era quella di collegare con Foggia e la penisola italiana le popolazioni del nord del Gargano, perciò venne armata con rotaie leggere e vennero limitate le opere architettoniche, lasciando così curve di stretto raggio e pendenze fino al 30 per mille.
Dopo l’introduzione di nuovi mezzi (elettromotrici) nel 1934, si iniziarono a stipulare progetti per collegare Peschici a Vieste, ma a causa dell’incombere del conflitto mondiale si lasciò perdere.
Nel dopoguerra la linea sopravvisse alla soppressione di massa avvenuta negli anni ’60, e si introdussero dei servizi regionali per Foggia e Bari, che aumentarono lo scarso traffico. Annoveriamo anche il passaggio di proprietà dalla FTM alle Ferrovie del Gargano (che tuttora ne detengono la concessione), che provvidero ad un sostanziale e necessario rinnovo del parco rotabile.
Risale a questi anni una faccenda curiosa e inspiegabile: le FdG acquistarono dalle FS delle ALn 776 per ristrutturale e metterle in servizio, ma pochi anni dopo, quando la ristrutturazione era in fase avanzata, le ALn vennero demolite, come già detto, inspiegabilmente. Inoltre negli anni ’70 alcune automotrici FS circolarono sulla rete garganica, per servizi diretti San Menaio-Bari e San Menaio-Foggia.
Ed eccoci alla storia recente: le FdG iniziarono circa vent’anni fa una forte opera di ammodernamento della linea, che consisteva nella costruzione di una variante tra S.Severo e Sannicandro Garganico, per ridurre i tempi di percorrenza di tale tratto (che non prevedeva nemmeno stazioni nel centro di paesi), nel rinnovo dell’armamento e della linea aerea, ormai obsoleti.
Purtroppo le aziende cui furono appaltati i lavori versavano in difficili condizioni economiche e così le FdG si “limitarono” nel 1998 a rinnovare i rotabili ormai vecchi.
La fortuna della linea è che le Ferrovie del Gargano (che gestiscono anche una fitta rete automobilistica in provincia di Foggia) non hanno mai snobbato il trasporto su ferro, anzi hanno sempre cercato di potenziarlo, come quando nel 2002 iniziarono i lavori per la variante tra Sannicandro e Cagnano Varano, che una volta realizzata permetterà i teorici 140 Km/h di velocità. Il tutto andando incontro alle forti e inspiegabili proteste degli abitanti e degli enti locali convinti di “inutilità della ferrovia e spreco di soldi che si sarebbero potuti investire nella nuova tangenziale e in strutture turistiche”.
Per fortuna le FdG non hanno dato loro retta e nel 2006/inizio 2007 hanno riaperto la tratta, rettificata e ammodernata, che ha permesso un risparmio di circa 5-8 minuti. Purtroppo anche la natura si è abbattuta sulla nostra linea e nella primavera del 2006 una frana distrusse parte della ferrovia tra Peschici e San Menaio: grazie al costante e prezioso lavoro dei tecnici della società pugliese già a giugno 2007 è stato possibile ripercorrere dopo più di cinque anni l’intera linea da Peschici a San Severo.

IL PERCORSO ATTUALE

Iniziamo il nostro ipotetico viaggio dalla stazione RFI di San Severo, da dove la nostra elettromotrice dopo un brevissimo tratto verso sud si sposta verso la sinistra, allontanandosi dalla linea Bari-Pescara e percorrendo dapprima un tratto pianeggiante, poi affrontando i primi rilievi presso la fermata di San Marco in Lamis, il cui paese si trova a una decina di chilometri di distanza.
Il treno inizia la salita che culmina con la fermata di Apricena Superiore, contrapposta ad Apricena, dove fermano i treni Trenitalia, da dove si inizia una lenta, ma inesorabile discesa che finisce a Sannicandro Garganico, antico borgo che si affaccia sui laghi di Lesina e di Varano sormontato dall’imponente castello fatto costruire da Federico II. Inizia da qui il costeggiamento del Lago di Varano, intermezzato dalle stazioni di Cagnano Varano, Carpino e Ischitella, da dove si può raggiungere la riserva del lago.
Dopo Ischitella inizia la parte più emozionante del viaggio, dove la ferrovia costeggia la costa, perlopiù rocciosa, dove tra i pini marittimi si possono vedere anche le Isole Tremiti. Così si arriva a Rodi Garganico, affascinante borgo aggrappato alla scogliera, dove per ora la speculazione edilizia non ha rovinato completamente lo stupendo paesaggio.
Il trenino avanza circondato da agrumeti e limoneti (ricordiamo che agrumi e una particolare varietà dei limoni sono prodotti Igp della zona) che lo accompagnano fino alla fermata di San Menaio, che serve anche Vico del Gargano, bellissimo borgo presso la riserva naturale del Gargano, che racchiude a sé anche la Foresta Umbra.
Infine si giunge al capolinea di Calenelle, situato a sei chilometri dalla “perla bianca”, come è giustamente chiamato Peschici, dove tra le caratteristiche viuzze si trova di tutto, dai venditori occasionali di prodotti tipici ai piccoli ristoranti, con cucina naturalmente a base di pesce!

LA SITUAZIONE ATTUALE

La ferrovia, grazie ai notevoli investimenti che speriamo proseguino anche nel futuro, sta assumendo ora un carattere prettamente turistico, soprattutto d’estate nelle relazioni Bari-Rodi G.-Peschici. Un grave handicap è dovuto al fatto che la linea si attesta nelle campagne della località balneare, che anche per la collocazione geografica è particolarmente difficile da raggiungere in treno.
Una volta terminata la ricostruzione della rinata Foggia-Lucera, le FdG hanno però in programma l’apertura del prolungamento per Vieste, che porterebbe notevoli quantità di passeggeri, e sarebbe a questo punto prospettabile una stazione peschiciana distante solo 1-2 Km dal centro, che incentiverebbe di molto l’uso del treno. E’ pur vero che raggiungere Vieste in treno comporterebbe la costruzione di numerose opere d’arte a causa della montuosità del territorio. Solo sulla carta restano invece i progetti di collegamento con Manfredonia per poter realizzare una ferrovia “transgarganica”. Reali prospettive realizzabili tra qualche anno o solo sogni di appassionati? Una cosa è certa: la ferrovia che percorre la parte settentrionale del Gargano potrebbe avere una fortissima rilevanza turistica, richiamando visitatori da tutt’Italia ad ammirare Peschici, Vieste, Vico del Gargano e Rodi Garganico. Speriamo in bene.

IMMAGINI DELLA FERROVIA

Ecco alcune immagini della linea.

Rotabili attuali e d'epoca a Bari e San Severo
Rotabili attuali e d'epoca a Rodi Garganico
Rotabili attuali e d'epoca a Peschici Calenella

 

RINGRAZIAMENTI E FONTI

Si ringraziano:

  • Francesco Capezza per le foto e le cartoline

Nota: abbiamo controllato scrupolosamente il testo e le foto, ma se dovessero risultare inesattezze o fonti errate, preghiamo i nostri lettori di comunicarcelo a info@lestradeferrate.it

STESURA E AGGIORNAMENTI

Articolo pubblicato il 3 marzo 2008.

Nessun aggiornamento successivo.

 

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