LA FERROVIA NAPOLI - CASSINO - ROMA

La stazione di CEPRANO - FALVATERRA (FR)

La stazione di Ceprano - Falvaterra venne inaugurata il 1° dicembre 1862 quando qui giunse la linea da Roma: il 25 febbraio 1863 si inaugurò l'intera tratta ferroviaria fino a Napoli. La stazione si trovava all'antico confine dello Stato Pontificio con il Regno delle Due Sicilie. Ebbe grossa importanza tanto che qui fermavano tutti i treni in transito nella linea ed alcuni avevano anche origine e termine in questa stazione. Anche il traffico merci era buono.

Col tempo la stazione perse il suo ruolo, soprattutto negli anni trenta del '900 quando la vicina Frosinone assunse il ruolo di capoluogo della neonata provincia. Negli anni novanta lo scalo merci, ormai non più utilizzato, è stato dismesso. Successivamente la stazione ha perso anche la biglietteria che è stata disabilitata.

Attualmente la stazione è fermata di convogli regionali. La stazione conta su tre binari passanti per il servizio viaggiatori, collegati tramite sottopassaggio. La stazione è presenziata, la biglietteria è disabilitata ma in stazione sono presenti ulteriori servizi.

IL "PALAZZONE" E LA CHIESA DEL SACRO CUORE SULLA STAZIONE DI CEPRANO

(scheda a cura di Marco Marzilli)

Particolare è la presenza, fin dalla nascita della stazione, di un grosso edificio destinato ad abitazioni private (conosciuto come "Palazzone") e di una chiesa dalla particolare pianta ottagonale dedicata al Sacro Cuore, posti sull'ultimo marciapiede di stazione (attualmente non utilizzato). Attualmente l'edificio è disabitato e murato anche perché il lato ingresso è stato occupato dalla linea ferroviaria ad alta velocità, mentre la chiesa è attualmente sconsacrata ed in balia dei vandali. Ecco alcune notizie in merito a queste curiose presenze ferroviarie.

In un testo che si riferisce all’espansione delle tratte ferroviarie da Roma, è citata la stazione di Ceprano: “Quest’ultima anticipazione va d’altronde riferita alle ancor più importanti operazioni urbanistiche effettuate sotto il governo di Pio IX. Si tratta della prima sistemazione della zona di Termini, dove vennero riannodate le linee ferroviarie che il papa aveva intanto realizzato. Ed invero, fin dal 1846, l’anno stesso della sua elezione al Soglio di Pietro, vennero intrapresi progetti e lavori per collegare la città sia all’interno dello Stato che con gli stati confinanti: si trattava di raggiungere in qualche modo Bologna al nord e Napoli al sud. Per il sud, la linea fu costruita fino a Ceprano, confine col Regno, ma avente a Ciampino diramazioni per Frascati e Velletri-Terracina; per il nord si cominciò con la Roma-Civitavecchia alla quale fu data la precedenza, sia per ragioni militari che di carattere economico (fu inaugurata nel 1859); quindi si diede inizio alla linea più diretta per Bologna, che fu realizzata fino ad Orte e aperta nel 1865, mentre per Ancona si intese provvedere più tardi. Ciascuna di coteste linee si attestava perifericamente alla città: la stazione per Civitavecchia era ubicata appena fuori Porta Portese, presso il Porto di Ripa al rione di Trastevere; quella di Bologna (la "Pio-Centrale") a Porta Maggiore; quella per Ceprano completata nel 1865”.

L'edificio presente sulla stazione, conosciuto da sempre col nome di “Palazzone”, fu eretto probabilmente per ospitare il personale delle Ferrovie che lavorava alla stazione di Ceprano (salvo il capostazione titolare che abitava nell'alloggio al di sopra del fabbricato di stazione), nonché per quello in transito considerato che Ceprano fu il capolinea della ferrovia per Roma per lungo tempo. In una cartolina d’epoca datata 1889 il "Palazzone" c’è già, per cui è probabile che la sua costruzione si dati tra il 1850 e il 1865, nel periodo in cui venne costruita anche la stazione. Di seguito è detta cartolina d'epoca da cui si evince chiaramente che la prima costruzione dell’immobile (a destra nella foto) contava tre piani (piano terra, due piani rialzati e presumibilmente una grossa mansarda).

Nell’immediato dopoguerra, probabilmente per i danni legati agli eventi bellici, il terzo piano fu eliminato, abbassando di conseguenza l’altezza totale dell’immobile così come appare ancora oggi nella foto che segue. E' anche probabile che in origine lo stabile avesse una forma parallelepipeda, poi per compensare l'eliminazione dell'ultimo piano, sempre nel dopoguerra, furono costruite le due "escrescenze" che lo hanno reso a forma di "U".


Per quanto riguarda la sua struttura, l’immobile contava (e conta ancora, anche se internamente è pressoché distrutto) dieci appartamenti, strutturati come nella figura che segue.

 

Attigua al Palazzone, sul lato sud, era (ed è, seppur in rovina) una piccola chiesetta a pianta ottagonale con un corpo prolungato sul lato Ovest. Era la chiesetta del Sacro Cuore e serviva tutta la popolazione del quartiere stazione. Il parroco “titolare” è sempre stato tale Don Antonio Gemma, deceduto alla metà degli anni ’80. La chiesetta ha funzionato fino a quando il "Palazzone" è stato abitato (probabilmente fra il  1978 ed il 1980), poi è stata chiusa. Successivamente è stata costruita un’altra chiesa di fronte alla stazione ferroviaria, sul lato opposto. Per quanto a nostra conoscenza, le ferrovie avevano richiesto l'abbattimento della chiesetta, ma da Roma le autorità ecclesiastiche hanno dato parere negativo. Fatto sta che la chiesetta è in rovina ed è anche aperta: sono chiari i segni di soggiorno probabilmente di senzatetto. Nel piccolo tabernacolo, inoltre, sono chiari i segni di un fuoco acceso da chissà chi, alimentando sospetti su possibili culti satanici.


Stessa sorte ha avuto il "Palazzone" dove, all'interno, si potevano osservare chiaramente i segni di bivacchi improvvisati e scritte sui muri. Due anni fa addirittura le Autorità vi trovarono del rame sottratto da ignoti lungo la tratta ferroviaria. Ed è proprio per evitare che funzionasse da “deposito di rame rubato”, agli inizi del 2013 l’intero stabile è stato “murato” in tutti i suoi accessi (sia portoni che finestre) e non è più possibile accedervi.
Al momento quindi, sia la chiesetta che il "Palazzone" si trovano “compressi” tra i binari della tratta convenzionale Roma-Napoli e quella della linea ad alta velocità, distanti due metri la prima e una decina la seconda. E' ovvio che al momento risulta difficile procedere all'abbattimento dei due edifici considerando che l’operazione comporterebbe lo stop dei treni per l’abbattimento e lo sgombero delle macerie (sul lato tratta Roma-Napoli convenzionale il palazzone in pratica affaccia sui binari come è evidente dalle immagini proposte).
 

Situazione del sito fermata per servizi locali - biglietteria disabilitata

Ubicazione (freccia verde)

Indirizzo Via Lago Pantano - Ceprano (FR)


Visualizzazione ingrandita della mappa

Zone servite Ceprano (a 3 km), Falvaterra (a 5 km)
Altitudine 99 metri s.l.m.
Distanza da Roma T.ni 110+595 km
Numero binari esistenti 3 binari passanti per il servizio viaggiatori, un tronchino
Accessibilità ottima - stazione segnalata
Servizi in stazione bar, tabacchi, edicola
Parcheggio auto all'esterno
Altri mezzi pubblici in loco autolinee urbane e regionali all'esterno della stazione

Le immagini

L'esterno della stazione

La stazione ripresa dall'interno

Regionale per Roma in sosta nella stazione

Incrocio di regionali in stazione

Cartolina d'epoca degli anni venti della stazione con un convoglio al traino di una locomotiva a vapore del gruppo 685

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